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erick panini – le mie poesie كلمات اغاني

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le mie poesie fanno luce al buio canto anche se non mi sente nessuno certe parole sembrano un rovo  che brucia e mi sono salvato al volo
mentre correvo coi piedi scalzi avevo imparato si dai ghepardi a correre più forte dei codardi ma senza fare mai passi falsi
ho trovato me stesso tra regole ho trovato me steso su tegole
ho trovato me stesso steso (tra) lenzuola e nonna che diceva “piegale”
ho trovate me chiuso in un angolo che sperava lo salvasse un angelo
son morto e rinato ma questo è costato far patti con dio e col diavolo

siamo persi dentro la tempesta come mozart lo avevo già in testa tutto ci che andava detto, perchè andasse detto ma in rima e al momento perfetto
ma non ‘ è oro tutto oro ci che brilla ma di notte la mia stanza vibra nella testa ancora grida, ho capito che al buio a far luce basta una scintilla
sai che non muoio sono già morto ecco perchè ho sempre il fiato corto e faccio a botte contro me stesso e lo prendo a schiaffi anche se ho torto
uso poesie per pararmi il volto (non) seguo consigli per gli ascolto e mi ricordo pure di chi c’era si perchè avevan le facce di cerca
sai che fatica svegliarsi presto quando ogni notte vai a letto tardi e ogni mattina ti scordi il resto ed ogni sera ti scordi gli altri
mentre correvo coi piedi scalzi imparando a non fare passi falsi
nudo sopra un pezzo di vivaldi
_
le mie poesie fanno luce al buio canto anche se non mi sente nessuno certe parole sembrano un rovo
che brucia e mi sono salvato al volo
mentre correvo coi piedi scalzi avevo imparato si dai ghepardi a correre più forte dei codardi ma senza fare mai passi falsi
ho trovato me stesso tra regole ho trovato me steso su tegole
ho trovato me stesso steso (tra) lenzuola e nonna che diceva “piegale”
ho trovate me chiuso in un angolo che sperava lo salvasse un angelo
son morto e rinato ma questo è costato far patti con dio e col diavolo
_
le mie poesie fanno luce al buio canto anche se non mi sente nessuno certe parole sembrano un rovo che brucia e mi sono salvato al volo
mentre correvo coi piedi scalzi avevo imparatoo si dai ghepardi a correre più forte dei codardi ma senza fare mai passi falsi
come resisto in questo combattere tutto va a picco e noi senza zattere svegli nel freddo di troppe sere abbiamo imparato le buone maniere
e così adesso mi fingo grande tutto scorre… e io sono il gange luce a fili da queste serrande passo e chiudo _il piatto piange
sai, sono nato a rio de janeiro e c’ho vissuto per circa tre anni dove anche l’aria era più pulita correvo in salita schivando i drammi
poche esperienze e nulla di sicuro solo crescevo senza futuro crescuto tra discorsi troppo accesi guarda le foto se non ci credi
dove ballavo con gli occhi verdi bossa e samba nelle vie del bario
e in mezzo ai campi dove poi ti perdi, sai, li sono diventato solitario questa storia forse è troppo intensa e soffro ancora di nostalgia rispondo a tutti che non ci penso mentre cerco un modo per andare via
….piangevo con gli occhi socchiusi sentendomi parte di quegli illusi che il sogni gli hanno presi e rinchiusi _dove per entrare no, non chiedi scusi nemmeno sai quanti erano gli anni tutto si stava facendo spento
come ricordi di notti oltreoceano offiscate dal fumo di incenso
le mie poesie fanno luce al buio canto anche se non mi sente nessuno certe parole sembrano un rovo che brucia e mi sono salvato al volo
mentre correvo coi piedi scalzi avevo imparato si dai ghepardi a correre più forte dei codardi ma senza fare mai passi falsi
questa è la storia che non si dice storia di chi si è fatto da solo muore e rivive come fenice e che ha donato sè stesso al suono questa è la storia di chi ama il tuono sai che fatica restare buono dove non regnano oro e gloria e io lo giuro che non c’ho più voglia
ma l’ho promessodi non scappare che non avrei temuto la sorte ma corsi, corsi sempre un p più forte riuscii a seminare pure la morte
intanto scrivo sopra il quaderno un modo per fuggire dall’inferno musica triste che per salva come aspettare con calma l’alba
mentre correvo tra i vcicoli a riio e non avevo tempo da perdere e non avevo nulla in cui credere e le mie gambe stavan per cedere
oggi non so cosa sia cambiato forse che non dormo più in prato
forse cercavo soltanto una storia dove rende più bello il mio passato
un senso nascoscosto tra vecchi rimorsi,, un saluto, un insulto, un fottuto discorso
una partita a paintball col mio stesso ego, sapessi che rischio che ho corso

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