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neiki - vetroresina كلمات أغنية

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[testo di “vetroresina”]

[verse 1]
sono lacrime che sento, scenderanno dal tuo viso
io ti ascolto disattento, un desiderio disatteso
sembravamo quelli forti ma il dolore ci ha diviso
tagli e sei un paio di forbici, io non posso uscirne illeso
siamo saliti strascicando da un fondo di burrone
ci siamo odiati troppo per rinnegare il nostro amore
o annegare dentro un sentimento senza fare alcun rumore
finti come vetroresina, mischiati per errore
ma ideati per durare, come in ogni relazione
un po’ di benе dentro il male, finché ci si spezza il cuorе
consapevoli ignorare e seppellire quella voce
che ci grida di scappare ma si nutre del bagliore
che alimenta il luccicchio di una resina che incanta
quando unita a questo vetro, per lenire un logorio
che lentamente avanza, a ritmo con quel ticchettio
che scandisce dall’inizio il nostro meritato addio

[chorus]
bruci tra le dita come cenere (questa sera morirò)
sei l’incendio di los angeles (e dove andare non lo so)
e quanto mi ammazzi se mi guardi negli occhi
e il prezzo di amarsi è l’appeso ai tarocchi
se l’amore è cieco non lo dire a me (quel talento non ce l’ho)
che scambio vetroresina per fabergé (l’oro luccicca e noi no)
e quando mi tocchi mi riempio di tagli
e noto i tuoi dettagli in ogni silhouette
il mare e gli scogli, mi lascio cadere
tu dolce mi imbrogli tra mille catene
non penso tra noi ci sia bisogno di scuse
o di mezze misure per riempire le crepe
vetroresina che copra le crepe
vetroresina a coprire le crepe
vetroresina che copra le crepe
vetroresina a coprire le cre, le cre, le crepe
[verse 2]
non so più che cosa dire, ho detto tutto ciò che so
ho dato tutto ciò che avevo ma ho imparato a dire no
e servirà una vita intera per scordare il tuo souriau
ma alla fine, perlomeno, riempirò ogni borderò
far l’amore è stato bello, fare il sesso un po’ di più
far la guerra non mi piace perché vinceresti tu
e nel restante dei miei giorni regnerebbe quel brusio
che accompagna gli sconfitti all’ora che volge il disio
e non ci son dimostrazioni, non c’è una filosofia
che spieghi cosa siamo diventati, ci diremmo una bugia
siamo entrambi condannati a ricordarci l’afonia
che ci ha caratterizzato, gabriele e zaccaria
noi due bimbi disarmati, abbiam giocato a fare dio
necessari in un destino che ci ha reso musa e cigno
e forse è grazie a quello stralcio che ora invecchio come il vino
e ora che non ti ho vicino sono finalmente io

[chorus]
bruci tra le dita come cenere (questa sera morirò)
sei l’incendio di los angeles (e dove andare non lo so)
e quanto mi ammazzi se mi guardi negli occhi
e il prezzo di amarsi è l’appeso ai tarocchi
se l’amore è cieco non lo dire a me (quel talento non ce l’ho)
che scambio vetroresina per fabergé (l’oro luccica e noi no)
e quando mi tocchi mi riempio di tagli
e noto i tuoi dettagli in ogni silhouette
il mare e gli scogli, mi lascio cadere
tu dolce mi imbrogli tra mille catene
non penso tra noi ci sia bisogno di scuse
o di mezze misure per riempire le crepe
vetroresina che copra le crepe
vetroresina a coprire le crepe
vetroresina che copra le crepe
vetroresina a coprire le cre, le cre, le crepe

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