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fuossera - annanz all'uocchie كلمات الأغنية

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rit
davanti agli occhi di un bambino i ricordi restano, peggio ancora si ifestano di vergogna. la colpa non è loro se non c’è cura per morire soli. davanti agli occhi di un bambino i ricordi restano, peggio ancora si infestano di vergogna. nudi si vestono nei giorni scuri. fa freddo fuori, le teste sudano. la colpa non è loro se non c’è una cura

[sir fernandez]
nasce a settembre
il primo schiaffo della vita sveglia le membra
parte così un cammino di stenti
si cresce presto, in un modo lo stesso
quando il destino fotte la mente e gli occhi guardano, mentre
l’ombra di un uomo si allontana e ormai si vede a stento
il sangue chiama ma la carne piange
con il tempo la voce cambia e la rabbia è compagna
quando il primo fratello urla
quando ti siedi e stretti in petto i sogni che fai
ti danno la forza nei giorni che non p-ssano mai
mi sembra -ssurdo con gli occhi stetti e furbi subisci questi furti
con lo sguardo fisso e ostinato
guardo, mentre piove sulla pelle bruciata
e si solleva, no non ci credeva per lui è raro
ma già sono immagini, capelli d’oro e dentro gli occhi il mare
ma ormai fa caldo le ferite si lavano e cadono
si guarda avanti e spalle al muro
ormai il momento è solo
con gli occhi dentro gli occhi di un bambino

rit

[‘o iank]
il suono del pallone sul cancello della scuola
e delle pietre nelle finestre
rimbomba ancora nelle teste della gente là in mezzo
vicino al fuoco in inverno sentendo sotto le mani le pulsazioni della mente
saltando l’adolescenza: l’ho saltata
cresciuto nel terreno di quel giardino che oggi si sente abbandonato l’erba non cresceva
ora la vedi muoversi alta dietro i cancelli
gli anni p-ssavano e il piombo fece restare i primi segni sulla pelle di un fratello
questa è per loro per chi all’epoca con me divideva tutto
le femmine erano rose quante volte sono stato seduto a pensare ai sorrisi rinunciati e a quanti ne ho b-ttati misi le note nei sogni
sono pochi quelli che mi hanno capito nei momenti più duri
carne nella carne, stretti l’uno con l’altro
la pazzia mia non è più quella di una volta
chi distrugge anche i miei fratelli si è preso
quanti catenacci fuori al bigliardo di mio padre sono cambiati questa è la mia casa e ancora non l’ho lasciata

rit

[pepp j one]
muoio prima io e poi la speranza ad andare avanti non è solo la mia, le teste sudano
per colpa di droghe, puttane e pistole il cuore pompa sangue infame non per caso
educazione e cattiva educazione nei gruppi qui fuori
il primo morto ucciso l’ho visto a 10 anni i visi neri come la pece
una botta secca e il finto sorriso
il sorriso in faccia a me che non capivo ma vedevo e stavo capendo invece dove crescevo
mia madre non potevi mantenerla e mi diceva mio padre urlando “sali su
non appannare gli occhi ma non ridere
devi frequentare il buono e anche lo zoppo
ma non farti prendere da situazioni storte
fatti grande per campare” occhi chiusi nel fosso, ma ci so camminare
alzando la faccia abbraccio le vibrazioni
gonfiando le vene in gola tiro fuori e quello che non lo so faccio prendere dalla p-ssione

rit

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