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ensi - vendetta كلمات الأغنية

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[hook]
la mia vendetta è fatta a parole, ma sarà
messa in atto con la violenza del mio rap
l’arma più forte che questa vita mi ha dato
e mi ha vendicato
la mia vendetta è fatta a parole, ma sarà
messa in atto con la violenza del mio rap
il primo giorno della mia nuova età
è arrivato e mi ha vendicato

[verse 1]
non ho più visto mia madre leggere un libro
legge le lettere di mio padre e ci scrive un libro
protagonisti figli senza fantasia
ricostruisce con i fogli giorni di agonia
non c’è libera interpretazione quando la polizia
in televisione trasmette le foto e il nome, via
in collage fra articoli di giornale
ti accollano -ssociazione a sei anni e tentata strage
la paura fa novanta
non gode dell’indulto con l’articolo ottanta, paura ho tanta
di tutto: di un mutuo, di una casa e nel frattempo
di giocarsi la salute non paga l’esaurimento
non con il cash flow di queste marionette
ce l’ho col pm che non smette
confonde la giustizia con lo stato e non lo ammette
ma giudica l’uomo oltre che il reato contemporaneamente

[hook]

[verse 2]
ho visto un fratello di notte piangere in stanza
l’altro di tredici anni soffrire di crisi d’ansia
quanto fa male senza pasqua, senza natale
ho festeggiato i miei vent’anni in un aula di tribunale
tutte le lacrime me le deve quel dio presunto
ho pianto quelle di una vita in due anni di ri-ssunto
per il gusto di aver perso tutto per tutti
e per tutti e per tutto c’ho preso gusto
va’, lasciargli credere di andare giù
lasciami credere che serva per tornare su
non ce la faccio più, ma il dolore serve
difatti non sei tu, io vincerò per sempre
questa non è poesia ma vendetta in versi
nel mezzo del cammino della vita mia
siete persi adesso senza ensi
pensi di riuscire a farti strada in mezzo alla pazzia

[hook]

[verse 3]
la voglio fredda, voglio masticarla come i signori
gustarne l’amarezza e il mondo fuori che m’aspetta
non è il contrario questa volta
è chiaro che stavolta sono io che non ho fretta
ho già -ssaggiato il sacrificio dal cantiere all’ufficio
tredici ore in prigione di una lancetta
dal sapore che chiamate merda
io ne ho tratto beneficio per scalare i gradini verso la vetta
e ora sono tornato in pari, di nuovo al piano terra
si sbaglia, ad altezza uomo sono solo un’altra testa
ma stanno sempre più in alto, per quanto me ne interessa
bersaglio là troppo in b-sso, ma quanto me ne interessa
finché avrò il cervello e il cuore per la mia guerra
io potrò starne senza e lo stesso starne all’altezza
io saprò dare un nome alla leggenda, ma oggi no
oggi è solo il giorno della mia vendetta

[outro]
sono venuto a riprendermi quello che m’avete tolto, stronzi
ensi, cubaclub, 2008, la mia vendetta, la mia vendetta

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