claver gold - marce delusioni كلمات الأغنية
[intro]
hey, claver gold, g.a
come stai? come va?
[strofa 1]
sto bruciando la mia solitudine da solo
si sta meglio soli
con l’abitudine dei miei voli solitari in vari modi
carico i legami ma non stringo bene i nodi
e solitamente provi
non sempre riesci
non sempre implodi
quand’è che cresci?
col cash ne son venuto fuori
ma sono ancora dentro al tunnel degli orrori
allora mi cimento
ma questo non è un lunapark, note dark
notte in luna piena e sono in vena di fare buon rap
a me non interessa il cash
che ti tiri su con le cazzate che spari sul net
sono nash
sono flash
conto rosso senza airbag
vesto beige, camouflage
la mia vita è un bricolage
com’è che dal garage non son p-ssato all’etichetta
col fiato affannato dopo dieci anni di gavetta
aspetta, tanto qui non cambia il clima
e son così lontano dalla vetta che non vedo chi c’è in cima
ti stai mangiando la mia fetta, la mia vita
la mia triste lat-tanza da eremita
boia vita troia ingoiami, scuoiami, trita
pure le mie ossa e che dio mi maledica
frutto, magnolia, ortica
aspetto che tu dica qual’è l’ultima fatica per un uomo
[?] ogni mattina un suono nuovo
oggi ci riprovo, domani mi commuovo
mentre mi corrodo
trovo l’ultima speranza mentre danzo su di un chiodo e sto
ricomponendo il mio profilo con un filo spinato
sanguino dai palmi e col respiro affannato
ardo con tre grammi di risposte
e le vostre facce sporche non mi hanno mai consolato
[ritornello]
la notte è pr-nta e la luna parla con me
mi racconta mille storie nella notte
illumina le mie figure scure, cura le paure
trattenendo in sé lo sfogo di chi a volte
sta scoppiando in un fango, delirando
soffocare aspettando, rido e piango
dimmi quando e qual è il momento giusto
e quale visuale usare nel momento del disgusto
la notte è fresca e la luna parla con me
mi racconta mille storie nella notte
illumina le mie figure scure, cura le paure
a cui le mie giornate sono sottoposte
sarà lo stress o un flash del p-ssato
il mio introspetto è uno spettro spietato
è un ballo lento a piedi nudi sui carboni
ardenti quando son troppo frequenti marce delusioni
[strofa 2]
vuoi sapere come? la mia confusione
lucida follia, ogni via si sovrappone
una sorta d’alchimia è l’eresia della ragione
è la scia princ-p-le che non segue, se m’adeguo perdo condizione
perdo tempo, giorni e anni ed ogni conclusione
è solo un mio giudizio fittizio tra un milione
io sono un tizio come tanti che dinanzi
anziché una strada, ci ha messo muri giganti
fiaccole danzanti come vinicio capo
p-sseggio sullo scriccio col mio p-sso da ubriaco e sono stanco
e vecchio come un cane senza la legge del branco
se non mi conosco non mi inganno
tanto tutti sanno già tutto quanto
tu parli di me ma non mi sei mai stato accanto
stando ai tempi dell’erbetta sotto banco
a quanto valgo? quanto manco?
mi ridomando
mi rido addosso
mi riconosco fenice
così composto che ogni composto è una cicatrice
punto vita come se togliessi l’appendice
la mia matrice, la mia motrice
da me si dice che i quartieri sono in fiamme
intanto i carabinieri ci fermano per due canne
sanno le mie condanne
in panne la mia visuale
hanno spranghe a sei spanne
non sanno quanto fa male
tu fanne un fascio di ‘sta storia da equilibrista
mischia l’equipe
e chi se ne infischia del rap hi-tek
e chi si districa nella cronistica
m’istiga a dare il meglio quando sono al mic check
io vivo largo, scrivo marcio e penso troppo
fumo troppo, bevo troppo, sono sotto
sono il prodotto della società che ingoia
il frutto marcio nel buio giardino della paranoia
[ritornello]
la notte è pr-nta e la luna parla con me
mi racconta mille storie nella notte
illumina le mie figure scure, cura le paure
trattenendo in sé lo sfogo di chi a volte
sta scoppiando in un fango, delirando
soffocare aspettando, rido e piango
dimmi quando e qual è il momento giusto
e quale visuale usare nel momento del disgusto
la notte è fresca e la luna parla con me
mi racconta mille storie nella notte
illumina le mie figure scure, cura le paure
a cui le mie giornate sono sottoposte
sarà lo stress o un flash del p-ssato
il mio introspetto è uno spettro spietato
è un ballo lento a piedi nudi sui carboni
ardenti quando son troppo frequenti marce delusioni
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