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benni - un sole rosso senza ombra كلمات الأغنية

[strofa 1: john princekin]
e siamo cuori incarcerati fra i rami dell’edera
perché quello che è importante ormai è coscienza periferica
nei selfie sfoggio un sorriso splendido
aspetta che ti followo prima che ti dimentico
cosa rimane nelle tasche? lotte di cl-sse
un universo ad occhi chiuse e luci b-sse
ogni volta che ci penso è un parto
si informicola il braccio e penso subito all’infarto
no, ancora fuori sede, che coglioni
a combattere le ombre con le fionde e i bastoni
che pagano cauzioni, ci crollano le azioni
poi odiano gli striscioni fra i pali dei lampioni
ognuno ha il proprio tempo che slitta e presto sarà spento
un altro amiga 500 in soffitta
mentre i palazzi crescono e le strade raddoppiano
i morti camminano e sempre più teste scoppiano
bast-sse la pazienza quando dai tutto te stesso
e becchi solo indifferenza, ma ce la siam voluti
questa tomba, noi che sognavamo il mare
e abbiamo vinto un sole rosso senza ombra

[ritornello: john princekin & benni]
per gli umani giù con noi da sempre e sotto
un sole rosso senza ombra
con le mani verso il cielo sempre e sotto
un sole rosso senza ombra
aeroplani dritti verso il niente e sotto
un sole rosso senza ombra
noi domani, noi domani non conta
tanto questo sole tramonta e poi
le stelle sopra di noi
le stelle sopra di noi
le stelle sopra di noi
le stelle sopra di

[strofa 2: benni]
ricordo la tempesta termica, il disgelo, la fioritura delle stelle
i nostri resti, la fusione di corpi celesti
il mare di mercurio che si infrange sugli scogli
la tempesta del tormento dentro i nostri sogni
fuggire via dal corpo non mi importa
se lo specchio è un’altra porta il cambiamento mi conforta
e grida sorde mi rimbalzano da dentro
sento il conforto di una voce da una lingua che non sto capendo
ricordo i viaggi, le visioni, i grattacieli eretti
sopra gli incubi di un cielo sempre colorato
ostaggi di un futuro già andato
nel cuore il terrore di un colore venuto dallo spazio del p-ssato
ricordo le forme di vita in marcia
l’aria che schiaccia la speranza dipinta sulla faccia
e c’è qualcosa che vorrei capire, ma che non riesco a dire
nell’ultimo saluto prima di partire
e questo caos ha radici ben piantate e solide
nel flusso dei ricordi, ritrovale
perché s’impone come un peso sull’addome
di pensieri sulle pieghe della nostra dimensione

[bridge: john princekin]
io sono vivo adesso
ho scelto d’esistere adesso
io sono vivo adesso
ho scelto d’esistere adesso
io sono vivo adesso
ho scelto d’esistere adesso
io sono vivo adesso
ho scelto d’esistere adesso

- benni

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