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andrea dono - porte del silenzio كلمات أغنية

[intro: andrea dono]
a farci il sangue denso ci siamo già abituati da soli
andrea dono, gio lama, lia
liberaci dal mare compà, che è solo quello che ci resta

[strofa 2: andrea dono]
prendo e parto, alla fine scomparirò in un lampo
a questi gli fa strano perché parlo come mangio
voglio un mare calmo, che bagna la mia gente
chiudono le lettere triple con il nero delle seppie
scendo a zero compromessi, con chi ci marcia sopra
vuoi svegliare l’animale calpestandogli la coda
ma nella realtà non ti devi preoccupa’
se un cane ti abbaia, ma se non lo fa
la favoletta detta dal lupo non ha il finale perfetto
non diventi quello che ti fanno, sei già causa che effetto
il punto morto arriva quando dici basta
tira i remi in barca solamente se finisce l’acqua
un piede coi calli non cala dentro la fanghiglia
poi ti rialzi e ti tagli sopra una conchiglia
il sapore è perfetto per riscrivere il finale
deve venire dal mare

[ritornello: lia]
vento freddo che mischia al sangue denso
forte sento a stento quel che penso
pace dietro le porte del silenzio
io non sono un dovrei, ma sto cuscì!
[strofa 2: andrea dono]
la visione di gio è precisa come quella di rza
ma metterla in pratica da queste parti è un’impresa
ogni parola è tradotta in una certa immagine
per questo lascio l’odore del mare sulle pagine
viste le esperienze negli archivi
l’unica cosa di cui ci vantiamo è di essere ancora vivi
se sei ciò che sei, lo sei per le scelte che pigli
i miei soci non sfamano il talento per sfamare i figli
vado appresso solo alle cose che mi auguro
le aspettative di altri sono cose che non mi riguardano
per la strada non pensare a quello che ti perdi
è controproducente per l’arte, come gli stencil
per capire gli ingranaggi ero troppo piccolo
ora mi rendo conto di quanto tutto è misero
la pressione sale in coccia ma mantengo il sangue freddo
sbattendomi dietro le porte del silenzio

[ritornello: lia]
vento freddo che mischia al sangue denso
forte sento a stento quel che penso
pace dietro le porte del silenzio
io non sono un dovrei, ma sto cuscì!

- andrea dono

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